Lettera da Braies


Sono tornato tra queste montagne, papà. Ho preso due treni da Bolzano e un bus da Monguelfo per poterci arrivare. Sono venuto qui, dalle montagne e dal lago che, durante i miei anni da adolescente e grandicello, non ho mai sopportato. Perché mi portavano via dagli amici che andavano al mare, dalle ore di sonno e di inutilità che sentivo avrebbero dovuto caratterizzare le mie estati di quei tempi. Sono tornato qui perché, da quando non ci sei più, ho sentito di averti perso. Forse hai scoperto tutte le mie marachelle, forse hai avuto tempo di pensare alle delusioni che ti ho dato. Ma venendo qui, papà, mi sono reso conto che ero io ad essermi perso, ad aver perso tutti e due perché mi sono concentrato su cose stupide ed ero arrabbiato perché non ti riuscivo a sognare. Ma qui, davanti a questo lago, dove le mie lacrime per la tua assenza si mescolano con i colori meravigliosi dell’acqua, ho sentito il tuo calore. E la tua voce che mi chiama per farci una foto o per farci una passeggiata. E ti ho ritrovato papà. E, almeno un po’ , sono certo di aver ritrovato anche me stesso. Lo rifaremo, te lo prometto.

Lascia un commento,un pensiero, ciò che vuoi (Leggi bene le regole del blog se non le conosci o non le ricordi)

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.