Viva i REM


E mi ritrovo, mentre ascolto i REM che non mi accompagnavano di sera da tantissimo tempo, a scorrere sul pc le foto del loro concerto a Milano ad Assago nel 2005 (si chiamava Filaforum ai tempi, se non ricordo male). Oltre a dimostrare quanto fossi imbarazzante e disagiato da adolescente, con pose al limite delle foto segnaletiche o di gente sotto sequestro che chiede riscatto, mi ricordano quanto fosse stato un regalo incedibile per me. Non mi accompagnò un coetaneo, mio fratello o qualcuno a cui interessasse da pazzi quel gruppo. Mi accompagnò mio padre. Magari era stanco di sentirmi cantare e suonare sempre le loro canzoni e voleva fare una sorta di esorcismo. Ma, la verità, è che lo fece per vedermi felice. E ricordo che non fossi particolarmente meritevole in quel periodo (gli adolescenti non sempre rendono la vita facile). Ma lui era lì, dopo essersi fatto km volontariamente, per regalarmi quel momento. Che non avevo chiesto, ma che mi era piombato da parte sua. E io ero paralizzato durante il concerto, in silenzio religioso quasi in trance, per non perdermi un secondo di quel trio sul palco. Mio padre, invece, ballava e cantava da seduto, mentre io lo zittivo per non distrarmi. Guardando le altre foto con te, papà, mi viene da ridere, pensando a quanto fossi fissato e scemo. E te lo scrivo qui perché so che il blog lo continui a leggere. E mi viene un grande, grandissimo magone, per non aver ballato e cantato con te. Conserverò per sempre quel momento, ricordando di quante cose stupide recriminassi, perché credevo mi fosse tutto dovuto, dimenticando quanto mi era stato dato, solo per vedermi felice. Grazie. E viva i REM!

1 Commento (+aggiungi il tuo?)

  1. Viaggiando con Bea
    Lug 21, 2023 @ 07:53:53

    Quanta tenerezza nelle tue parole nei confronti di un genitore che ha cercato di renderti felice portandoti al concerto del gruppo che tanto adoravi. Si capisce troppo tardi che bastava un abbraccio, un bacio per rendere felice quell’uomo che accanto a te cercava di trasmetterti l’entusiasmo di un teenager. Quante volte mi sono pentita di non aver detto un “Ti voglio bene mamma”. Belle parole ed io, con un po’ di tristezza nel cuore, mi ci sono ritrovata. Un abbraccio 😉

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