Mi pare strano che sia uscito un concorso la scorsa settimana, e non ho ricevuto solleciti in merito. Mi pare strano che sia uscito il 730 e non abbia potuto comunicarti quanto era uscito e ascoltare i tuoi consigli. Mi pare strano far colazione senza sentire la radio con il notiziario, che si ripete nei vari tg durante l’arco della giornata. Mi pare strano aver preso il sugo di pomodoro in bottega, senza vedere il tuo sguardo soddisfatto perché me lo hai fatto conoscere. Mi pare strano girare per casa e non trovarti da qualche parte, salutandomi come se fosse la prima volta che mi avessi visto quel giorno, anche se in realtà era la ventesima. Mi pare strano non sentire la tastiera del pc battere forte al tocco delle tue dita. Mi pare strano dover essere io a dovermi inventare la tua voce risuonare nelle mie orecchie, la tua mano aprire il frigorifero e i tuoi passi da una stanza all’altra. Mi pare strano ricordarmi la tua preoccupazione quando non dormivo a causa delle zanzare e il tuo supporto per ammazzarle. Mi pare strano chiamare al telefono senza chiedere di passartelo. Mi pare strano vestirmi a caso senza essere ripreso, o avere un taglio di capelli che non ti piace e non ricevere un tuo commento. Mi pare strano non sentire il tuo sostegno nelle minime cose. Mi pare strano non sentirmi protetto nella vita anche se facevo qualche cavolata, perché sapevo che ti saresti informato al posto mio. Mi pare strano dover camminare sui tuoi passi, sapendo di inciampare senza di te. Mi pare strano scrivere queste cose sapendo che non mi manderai un messaggio per commentarle, e io non avrò come risponderti che il blog è mio, lo stile è mio e così via. Mi pare strano, ma so che tu hai già letto tutto questo, e in qualche maniera avrai modo di esserci per fare tutto quello che mi pare strano che non accadrà più.
Macigno
10 Mag 2023 Lascia un commento
Solo tu puoi scalfire questo macigno che ho sul cuore. Ma non è ancora tempo di essere distrutto.
Esplodere
23 Mar 2023 1 Commento
Tenerci tutto dentro
ed esplodere:
è l’unica arma che ci è rimasta.
Non vogliamo nemmeno
avere ragione
ma solo parlare,
dare fiato a questi polmoni
pieni di pensieri,
che almeno svuotano il cervello
e fanno respirare,
per un attimo,
il cuore.
Imperterrito
06 Feb 2023 Lascia un commento
In bilico,
quasi danzante,
sulle corde di questa chitarra
che non ho più voglia di suonare.
Perché, se posso decidere io
quando smettere,
mi sembrerà di fregare
questo tempo che ci resta.
E invece è questo tempo
che continua a fregarci,
fregandosene, imperterrito.
La rabbia
26 Gen 2023 Lascia un commento
A volte la rabbia
serve solo
a proteggerci
dal dolore
e dalla sofferenza,
allontanando
anche chi amiamo
da quello
che stiamo provando,
per non sembrare
deboli
o patetici.
Filo
19 Ott 2022 Lascia un commento
Anche in un filo di voce
c’è il vento della vita che scorre.
Ti prego:
travolgimi.
Chiamalo
11 Set 2022 Lascia un commento
Io non so come si chiami quel luogo dove faresti tutti gli sbagli che non riesci a fare con gli altri.Dove faresti le cose più belle che non faresti con gli altri. Dove essere te stesso, dove tirare la corda fino ad un limite che non sfioreresti nemmeno con gli altri. Dove condividere le tue debolezze e sentirti fragile, senza dover dare spiegazioni o giustificarti. Dove puoi stare in silenzio, non sentirti giudicato, guardare negli occhi senza darti un tempo definito o nasconderti per l’imbarazzo. O imbarazzarti, sentendoti felice di averlo fatto. Non so come lo chiami, ma io lo chiamo con il tuo nome. Lo chiamo casa.
Ti sguardo
04 Set 2022 Lascia un commento
in Parole
Io non ti vedo,
Non ti guardo.
Faccio molto di più,
Io ti (s)guardo.
E anche se
a te non frega niente,
nemmeno mi noti,
so che questo mio fare
ti solletica
e
più che le orecchie,
spero ti fischi il cuore.
Il potere del mare
12 Ago 2022 1 Commento
in Parole, Revival, Ricordi, Sono
Ricordo le lunghe passeggiate sulla battigia, dove tra amici ci si confidavano segreti su problematiche che all’epoca sembravano insormontabili, cotte varie e conflitti da seconda guerra mondiale. Era come se il mare ci ascoltasse, come se le persone che incrociavamo, i bambini che giocavano e la spensieratezza che aveva il tumore della pallina di plastica sulle racchette da mare, rendesse tutti i tuoi problemi delle cose inutili. Ricordo che, mentre camminavamo per chilometri, piano piano ci si inclinava sempre di più verso l’acqua. E adesso, dopo tanti anni, mi chiedo se fosse per la conformazione fisica del territorio o per tutto il peso che dovevamo portare in quelle scarpinate, che poi riversavamo dolcemente nel mare, che per me ha sempre avuto il potere di ascoltare e lavare via ogni preoccupazione. Almeno fino alla prossima onda.
Kenwood o Panasonic
07 Ago 2022 3 commenti
Cosa vuol dire “estate” per me? Potrei dire le peruzze nella borsa frigo, l’anguria più grande della mia faccia. Resistenza estrema al sole e doppi sensi sui vari ghiaccioli.
In realtà, una delle immagini che la rappresenta di più per me, sono io accovacciato davanti allo stereo Kenwood o Panasonic di mio padre mentre perdo interi pomeriggi a registrare canzoni trasmesse alla radio sulle musicassette, che avremmo portato in viaggio con noi.
E in quei viaggi mi sarei sentito fiero di aver contribuito all’atmosfera e al benessere familiare.