Trekker arancione


Non ricordo la prima ragazza che ci ho portato su. Ricordo quanto andassi piano per non spaventarla. Quando arrivò lei, e la feci salire sul motorino, ho subito voluto che si tenesse a me. E così sono partito a velocità spedita. Inutile dire che era necessario aggrapparsi. Ricordo bene come mi batteva il cuore, e non so se attraverso il mio giubotto lo hai sentito. E ci guardavamo dallo specchietto, timidi. Nonostante il casco integrale, parlavamo, cantavamo, litigavamo e sentivo i tuoi silenzi che il vento mi portava con un movimento innaturale dato che ero io a guidare. Non hai mai smesso di tenerti a me, anche quando eravamo fermi al semaforo. Ed io non ti ho mai chiesto di togliere le mani dai miei fianchi e dal mio cuore che iniziava a battere veloce non appena ti aggrappavi, anche dopo anni da quella prima volta in cui saltasti sul motorino arancione che ormai è disperso chissà dove, custodendo nel suo sottosella i frammenti della nostra storia.

Playlist aggiornata 😉 Buon ascolto!

18 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Patrizia M.
    Dic 18, 2014 @ 23:47:27

    Molto dolce.
    Ciao, Patrizia

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  2. Ma Bohème
    Dic 19, 2014 @ 07:01:46

    Quanta tenerezza Curi! 🙂
    Buona giornata, spero altrettanto ricca di momenti così.
    Primula

    Rispondi

  3. Silvia
    Dic 19, 2014 @ 08:45:14

    Un dolce ricordo…. buona giornata! 😊

    Date: Thu, 18 Dec 2014 22:44:38 +0000
    To: silvia-1959@live.it

    Rispondi

  4. guido mura
    Dic 19, 2014 @ 10:56:46

    Chissà se gli oggetti conservano memoria delle cose, come asseriscono i sensitivi. Chissà quante cose potrebbe raccontare il cimitero delle macchine, se stessimo lì ad ascoltare. Da farci un racconto, insomma, o meglio un grosso romanzo.

    Rispondi

    • Curi
      Dic 21, 2014 @ 16:09:01

      Penso che le mura delle case siano impregnate di ricordi, come tanti altri posti dove siamo passati 🙂
      Un’ottima idea quella del romanzo, Guido. Direi che se lo scriverai, puoi contare sulla mia lettura 🙂

      Rispondi

  5. mondidascoprire
    Dic 19, 2014 @ 11:14:41

    Se una storia all’inizio ha il sapore della stretta, nel tempo quella storia ha il sapore della vita condivisa , perché la bellezza dell’origine permanga sempre, molto bello Eu, ciao

    Rispondi

  6. el blog de la Gamba
    Dic 19, 2014 @ 17:35:55

    Poche righe (forse dodici??! 😀 ) in cui ho vissuto la tua scena. Breve, intenso e colorato. Me gusta mucho!

    Rispondi

  7. mariannapuntog
    Dic 19, 2014 @ 20:00:40

    Davvero trrroppo ganzo! (chi è che non si è sentito così almeno due volte nella vita)

    Rispondi

  8. fulvialuna1
    Dic 20, 2014 @ 17:43:11

    Nostalgia?
    Dolce ciò che hai scritto, dolce e perfetta canzone.

    Rispondi

  9. sara
    Dic 30, 2014 @ 06:16:22

    che delicatezza…persino nella descrizione dei particolari quasi non volessi disperdere la magia di quegli attimi. Bello davvero.

    Rispondi

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