Ci trovavamo in mezzo a tante persone, con luci basse e un semibuio studiato per creare atmosfera, che però stava rendendo tutti più ciechi che romantici.
Con un lento che non mi piaceva nemmeno – ma che mi è impossibile dimenticare – e addosso un maglione di 3-4 taglie più grande di me.
Barba da finto ex-sbarbatello, capello corto insensato per quelle temperature.
Sguardo per sembrare misterioso, ma che ti faceva sembrare intronato.
Amici che avrebbero dovuto accompagnarti a casa e invece sparivano chissà dove con chissà chi.
“Ma davvero, loro? Sono sicuro che non hai visto bene, cazzodici”.
Invece è proprio dove e con chi nessuno penserebbe all’amore che l’abbiamo trovato.
Strano a dirsi, quando tutto ormai filava sotto la luce più luminosa dell’universo, ad eccezione di qualche nuvoletta che – erroneamente – ritenevo più Fantozziana che temporalesca, abbiamo mandato tutto a puttane.
