Ricordo quando ci siamo scambiati il numero.
In verità, non è stato uno scambio equo: avevo finto di averlo perso, chiedendolo a una nostra amica in comune.
Ma noi ci eravamo già parlati.
E io mi ero già innamorato.
Sapevo benissimo che sarebbe sembrato strano un mio messaggio.
Eppure ci sono momenti talmente assurdi che il coraggio ti viene fuori quasi da solo.
Di solito non sei disposto a fare brutte figure, a metterti in gioco.
Quel giorno sì.
Ricordo quanto avessi pensato al messaggio perfetto:
una mattinata e un pomeriggio interi buttati al vento.
Ripetevo ad alta voce le varie modalità di saluto,
anche se non avresti potuto capirne il tono —
sarebbe stato solo un elenco di parole,
piene di significato per me
e di stranezza per te.
Erano passate quasi dieci ore quando il mio telefono vibrò.
Una notifica.
Numero sconosciuto.
“Ehi… ciao!”
Era lei.
“Mi ha detto Laura che ti ha dato il mio numero sbagliato.
Ho pensato di correggertelo io… :)”
E non era il messaggio che avevo immaginato per ore.
Era molto meglio.
Non sapevo ancora cosa saremmo stati.
Sapevo solo che, da quel momento in poi,
nulla sarebbe rimasto come prima.
E capii che l’amore non arriva sempre con un bacio,
ma anche con un errore,
corretto.
