Casa (più di dodici righe)


La casa dove abitavi è il luogo dove sei cresciuto ed è fatto dall’evoluzione dei posti dove prima riuscivi a nasconderti e ora no e quelli che non riuscivi a raggiungere, perché troppo alti e pericolosi, e ora ci arrivi con tuo grande orgoglio di conquista. Il letto a castello, la stanza divisa coi fratelli. Lo studio dove studiavi e facevi anche finta, la stanza dei tuoi dove ti rifugiavi quando avevi un brutto sogno o ti annoiavi. I bagni da occupare a scapito degli altri, da dove urlavi di portarti la carta igienica quando finiva. Le finestre dove ti affacciavi e da dove si affacciavano per darti indicazioni. Ottenere il tuo mazzo di chiavi per quell’universo familiare era importante e ricordo con quanta cura tenevo il mazzo legato al buco della cintura quando andavo in bicicletta da bambino o incastravo nel freno. La casa è fatta dalle persone che ci hanno abitato, ma come puoi dimenticare il corridoio che hai percorso a mille all’ora, le stanze dove entravi in punta di piedi di nascosto, facendo baccano, sbattendo porte. La porta del ripostiglio che usavi per segnare la tua altezza che ad un certo punto si è fermata e neanche stando in punta di piedi potevi più barare. La casa è la cucina dove hai potuto assaggiare di tutto, dove hai sporcato, sei stato imboccato e tornando da scuola tornavi tutto pronto. Il luogo che sceglievi al posto di mangiare fuori. Ma non solo per risparmiare, ma perché era casa. Dove hai fatto merenda tornando dal calcio.
La casa è quella che disegnavi da bambino coi tuoi amici ed esternamente erano tutte uguali: quadrati per il corpo, triangoli per i tetti, finestre regolari. Ma per te non era uguale, la casa era la tua. Intonaco, colore, numero civico che impari a memoria assieme al tuo nome e cognome perché è delle tue generalità.
Il profumo di casa, il profumo dei mobili, che hanno quell’aura di capello bianco come se stessero invecchiando con te, intrisi di ricordi che hanno proprio quell’odore e se chiudi gli occhi ti passa avanti tutto con uno scorrimento lento perché non vuoi che sparisca. Vorresti immergerti in uno di quei ricordi, nei primi passi, tornare indietro nel tempo.
La casa è questo e molto altro. Non posso in poche righe dire cosa sia la casa per me. Quella casa. La casa è fatta dalle persone, ma anche da queste cose materiali che ti ricordano l’immateriale.
Non chiamatemi superficiale per queste mie parole, a meno che non lo pensiate ancora dopo aver toccato la superficie della vostra casa e non riusciste a provare nulla.

18 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. rfrancalanci
    Ago 09, 2016 @ 20:01:44

    Gli inglesi hanno due parole per definire la casa : home e house. Per loro i muri rimangono tali, non c’è nulla di affettivo. La nostra parola casa, da sola, vale molto di più.

    Rispondi

  2. newwhitebear
    Ago 09, 2016 @ 20:53:10

    ricordi, ricordi, e ancora ricordi Ricordi della casa e di tutto l’universo che ci ruotava intorno.

    Rispondi

  3. valeperini15
    Ago 09, 2016 @ 21:49:28

    Bellissimo questo pezzo

    Rispondi

  4. Papillon1961
    Ago 09, 2016 @ 21:52:45

    Rispondi

  5. Silver Silvan
    Ago 10, 2016 @ 11:12:37

    Rispondi

  6. fulvialuna1
    Ago 10, 2016 @ 22:28:06

    Ma che meraviglia hai scritto!!!

    Rispondi

  7. PuroNanoVergine
    Ago 13, 2016 @ 09:37:04

    Scusami, ho qualche dubbio sull’ultima frase: mi sembra scorretta grammaticalmente.(il finale “e non riusciste a provare nulla).

    Rispondi

  8. Silver Silvan
    Ago 19, 2016 @ 08:16:49

    “mi irrita il vittimismo, nel trovare giustificazioni assurde, esogene direbbero quelli che scrivono bene (io) rispetto a limiti fisici o psicologici personali.”

    Leggendo questa frase, l’ho amata profondamente, signor PNV. Ed ero pure d’accordo con lei! Un post strepitoso, complimenti.

    Mi scusi, signor Curi, ma io dal signor PNV non riesco a commentare da anni.

    Rispondi

  9. Manuela
    Ago 29, 2016 @ 13:06:22

    Carissimo..sono senza parole..emozionante davvero !
    Manu

    Rispondi

  10. Manuela
    Ago 30, 2016 @ 23:05:10

    E’ la stessa casa dove sentivi il cucchiaino del caffé la mattina nei tuoi ricordi scritti nel tuo bellissimo libro vero ?
    Mi pare di essere lì..la tua descrizione e le tue emozioni sono travolgenti.
    Manu e la crew 🙂

    Rispondi

Lascia un commento,un pensiero, ciò che vuoi (Leggi bene le regole del blog se non le conosci o non le ricordi)

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: