Dopo così tanti anni ero pronto a reincontrarci. Non mi sarei perso dietro a frasi di circostanza o luoghi comuni: sono cose che si dicono per paura di parlare davvero di sè stessi, di cose vecchie, di sentimenti mai veramente sopiti. Una mia abitudine. Solo con te. Conoscendoti sapevo che non avresti mai tentennato e mi avrebbe fatto imbestialire. Ma stavolta ero calmo, si poteva sembrare due studenti in pausa dallo studio. Non sarei rimasto come un baccalà mentre tu avresti srotolato la cassetta dei tuoi ultimi anni, sicura di te. Non avresti tirato fuori l’erba del vicino o mezze stagioni. Eccoti. Potevo finalmente evitare di tornare a casa e scriverti un messaggio con le cose che non ero riuscito a dirti e aspettare una tua impossibile risposta. Sto per iniziare, ci sono. “Che tempo strano oggi”, mi fai. E io resto immobile. Mi hai fregato di nuovo. Ma forse non sarò io quello che tornerà a casa e vorrà scrivere un messaggio. O forse, sempre e comunque, sì. Baccalà.
Playlist aggiornata, grazie Glen Philips perché non riuscivo a trovare una canzone decente per questo post! 😉
Set 06, 2015 @ 02:28:17
Ci piace pensare che impariamo dai nostri sbagli, che perlomeno i nostri errori si trasformano in esperienza e quindi non vengono solo per nuocere. Poi certe situazioni ti si ripresentano, più o meno simili, e finisci per ripetere gli stessi errori che pensavi non avresti mai più fatto. Siamo proprio dei baccalà, non c’è che dire…
Set 06, 2015 @ 02:30:59
“The definition of insanity is making the same mistake again and again expecting a different result”
Facciamo il possibile, poi capita di venir fregati. Ma le volte che ci va bene, ah che soddisfazione 🙂
Grazie caro, una bellissima sorpresa averti qui! 🙂
Set 06, 2015 @ 14:35:54
E chi lo stabilisce che sono sbagli, cara? La tua mamma? Le tue amiche? Il fidanzato? Uno fa una cosa perché gli va o perché gli conviene. Diventa uno sbaglio per chi ha l’ego fragile, nel momento in cui non viene capita o non serve ad ottenere ciò che si voleva.
Set 06, 2015 @ 08:10:53
Caro signor Curi, suvvia, non si faccia così tanti problemi. Lei ragiona in termini di strategie, finalizzate al’ottenimento di qualcosa che si è prefigurato in testa. Lo sbaglio è lì, si finisce sempre per rimanere delusi. Mi sento di tranquillizzarla, con l’età il problema scompare fisiologicamente, a furia di delusioni. Resta imbarazzo solo con le persone di cui si teme o ci preoccupa il giudizio. Ma, fortunatamente, col passare del tempo diventano sempre meno.
Set 06, 2015 @ 16:14:41
Non sono particolarmente strategico in realtà, diciamo che il racconto è proprio per chi – come me ma non sono il protagonista – è veramente convinto di poter sostenere qualcosa dimenticandosi chi si ha di fronte e dentro. Non è preoccupazione di giudizio, forse più di rimanere spiazzati. Ma le sorprese sono anche belle quando ti lasciano come un baccalà e ti rimettono in discussione 🙂
Set 06, 2015 @ 18:39:47
Io adoro rimanere spiazzata. Non succede quasi mai.
Set 06, 2015 @ 08:22:37
Si può sapere perché non compaiono più i miei commenti?
Set 06, 2015 @ 16:09:36
Salve Silver, purtroppo wordpress sta dando problemi con i blog. Come sa non ho moderazione ma senza preavviso mette commenti in “pending” e io non controllo mai. Li ho accettati per la sua segnalazione, grazie! è una cosa che ho visto che fa con tutti i blog
Set 06, 2015 @ 09:56:08
Dal mirto vedo che siamo passati al mirtillo.
Set 06, 2015 @ 14:10:01
La mia prof del liceo diceva sempre che certe dinamiche relazionali come sono nate,muoiono. era una prof molto amata e stimata dai suoi alunni,tanto che capitava spesso che da adulti venissero a trovarla. Avvocati, oncologi,professionisti entravano in aula e tornavano “alunni” e lei pur cercando di trattarli alla pari,era sempre la prof. forse anche voi, nati con questa dinamica, ne rimarrete incastrati per sempre,nonostante tutto….ciao buona domenica!
Set 06, 2015 @ 16:12:24
Grazie principessa 🙂 Anche se in questo racconto non c’era una disparità di posizione. Era più una questione di personalità, non saprei spiegarti nemmeno io questo mio racconto 😉
a presto!
Set 06, 2015 @ 14:31:55
Ma che è, una minaccia?
Set 06, 2015 @ 16:10:22
?
Set 06, 2015 @ 18:38:45
Ne rimarrete incastrati per sempre, intendevo. È una minaccia?
Set 06, 2015 @ 16:12:48
si può sbagliare, anzi si sbaglia speeso. Nessuno è perfetto e noi lo siamo ancora meno.
Set 06, 2015 @ 16:14:57
Ah sì, assolutamente 🙂
Set 06, 2015 @ 17:31:43
Vero che nel tempo si cambia , che ciò che ci sembrava un montagna diventa un sasso, ma io penso sia dovuto anche ad un richiamo di maturità, come un cammino da fare per diventare più grandi e maturi e stare davanti alle circostanze con una maggiore coscienza di sé. E i rapporti affettivi ne sono il tornasole. Ciao e un abbraccio
Set 06, 2015 @ 17:33:02
Un abbraccio a te e grazie 🙂
Set 06, 2015 @ 18:42:07
Ho appena appreso di essere una distesa di minuscoli granelli di sabbia. Grazie, signor Curi, è utile frequentare il suo blog.