Il mio minuetto


Uno, due, tre, hop. Tre passi e un salterello. Questa strada coi sampietrini la conosco a memoria. Potrei farla bendato, potrei invece cambiare percorso e andare altrove. Ma mi piace la routine. Conosco questi viali, gli alberi, i lampioni e le scorciatoie che arrivano al tuo portone di color marroncino chiaro. Vuoi farmi credere che non mi aspetti. Ma io lo sento il tuo respiro più rapido man mano che mi avvicino, mentre tradisci i tuoi pensieri di donna forte quale non sei. Uno, due, tre, hop. Ecco la tua finestra. Spegni la luce, lo fai sempre. Vuoi farmi credere che stavi dormendo e ti secca aprirmi. Non ho le chiavi della tua porta di casa ma lasci socchiusa quella del tuo cuore, quanto basta per non farmi sentire in colpa quando nascondi la tua fragilità nel buio della stanza. Se un giorno la trovassi chiusa so che potrei innamorarmi di te. Non dici mai una parola, e io non voglio chiedertela. Magari potresti dirmi di no. E a me piace la routine. Uno, due, tre, hop.

La canzone della playlist è quella che mi ha ispirato questa versione maschile. Perciò è quasi fondamentale conoscerne le parole per capire meglio da dove nasce. Ho scelto la voce di Califano, quella versione di Mia Martini ci sarà… presto forse 😉 Buon ascolto!

35 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Silver Silvan
    Lug 26, 2014 @ 15:41:41

    Ma pensa. Sapevo che l’aveva scritta lui, ma non sapevo l’avesse anche incisa. La prima notizia “utile” in tre ore di navigazione. Wow! Grazie!

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  2. Silver Silvan
    Lug 26, 2014 @ 15:51:10

    Eh. Ora capisco perché non ne avevo mai sentito parlare. Bell’arrangiamento. Per modo di dire. Il pianista aveva problemi di dissenteria, mi sembra evidente. Lo si capisce dalla fretta con cui non vede l’ora di finire per filarsela al cesso. La ritmica del cantante, poi, il coretto in sottofondo, il violino … Un assemblaggio caotico. Scusate, ho un problema di dissenteria!

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  3. Sun
    Lug 26, 2014 @ 19:37:58

    Grande il Califfo, stupendo brano anche se la Martini lo ha reso un capolavoro

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  4. Lia
    Lug 26, 2014 @ 23:03:39

    Un’interpretazione originale complimenti … 🙂

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  5. simonascudeller
    Lug 27, 2014 @ 08:42:49

    Mi piace un sacco questo minuetto. Sorrido perché ascoltando La versione di Mimì ( da donna ), ho provato a ricostruire il percorso di “Lui” e, naturalmente, non mi sono mai avvicinata minimamente ad un’immagine reale. Proprio carina questa tua interpretazione.
    E comunque del Califfo io amo alla follia questa

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  6. Silver Silvan
    Lug 29, 2014 @ 13:20:38

    Signor Curi, cosa pensa di questo deretano? Sto facendo un mini sondaggio in materia e le sarei grata se mi desse il suo parere in materia.

    http://massimomion.blogspot.it/2014/07/i-hate-stencils-2014.html

    Rispondi

  7. Silver Silvan
    Lug 29, 2014 @ 13:29:54

    Signor Curi, cosa pensa di questo deretano? Sto facendo un mini sondaggio in materia e le sarei grata se mi desse il suo parere.

    http://massimomion.blogspot.it/2014/07/i-hate-stencils-2014.html

    Rispondi

  8. Silver Silvan
    Lug 29, 2014 @ 13:30:28

    Oops, chiedo venia, sembrava non fosse passato.

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  9. fulvialuna1
    Lug 29, 2014 @ 20:04:34

    La canzone è stupenda, ma preferisco la versione di Mia.

    Rispondi

  10. guido mura
    Ago 02, 2014 @ 12:24:19

    Uhm, sanpietrini, Califano ecc. Allora semo a Roma.

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  11. gelsobianco
    Ago 03, 2014 @ 00:32:37

    “Non dici mai una parola, e io non voglio chiedertela. Magari potresti dirmi di no.”
    Grande malinconia mi è venuta leggendo queste tue parole, Curi!
    C’è una grande desiderio di amore vero e totale, di corpo, mente e “cuore”, in questo tuo post!
    E lo stesso desiderio è nella canzone splendida di Califano che è stufo “di elemosinare amore”.
    “e continuo sulla stessa strada sempre ubriaco di malinconia”
    Routine davvero terribile quella di cui tu parli, Curi. Routine che può far molto male, “uccidere”.

    Hai scritto un pezzo davvero bello, Curi! ಌಌಌ

    Il Califfo è grande grande per me!
    Preferisco infatti la versione di Califano a quella della Martini.
    Le parole finali sono, poi, molto più vere e valide.

    gb

    Rispondi

    • gelsobianco
      Ago 03, 2014 @ 00:50:27

      In realtà è il pathos particolare, profondo che Califano mette che rende le parole finali molto più vere e valide!
      gb

      Rispondi

    • Curi
      Ago 03, 2014 @ 07:39:49

      Che dire? Grazie gb 🙂 Ma grazie anche a Califano e a Mia Martini 😉

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      • gelsobianco
        Ago 04, 2014 @ 01:37:27

        Sono le risposte “diverse”, di un uomo e di una donna, ad un “minuetto” speciale, situazione abbastanza comune nella vita!

        Ancora bravo Curi e brava Livia e… grandi Califano e Mia Martini. 🙂
        gb

        Buona nuova settimana.

  12. rodixidor
    Ago 03, 2014 @ 08:37:57

    Se un giorno la trovassi chiusa potrei … Hai saputo rendere la versione maschile

    Rispondi

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