Il ritorno di lei a breve aveva segnato i suoi pensieri. “Oggi lezione alle nove; lei arriva tra 20 giorni.” “Comprare il salame; lei arriva tra 16 giorni.” “Consegnare le pratiche; lei arriva tra una settimana” E così via. La rivide all’ingresso del locale. Era bella senza un perché. Lui aveva deciso di dichiarare i suoi sentimenti in mezzo a quel caos di alcool,musica che odiava e incapacità di ballare. -Tu mi piaci!- -Eh?Non ti sento!- -Mi piaci tanto!- -Vuoi un guanto?!- Il caso voleva che mesi prima gli avesse insegnato alcune frasi nel linguaggio dei segni. E una di quelle era “A me piace”. Quel movimento delle sue mani indirizzato verso di lei trasmise onde più potenti dell’amplificatore più grande del mondo. Sperava che l’alzata di spalle come risposta volesse dire “anche io da sempre” o “scappiamo assieme” in quella lingua che lui poco conosceva. Ma purtroppo alcuni gesti, qualunque sia il vocabolario a cui appartengono, hanno un significato universale.
Playlist aggiornata con una nuova canzone!
Mag 31, 2013 @ 19:36:37
Il linguaggio dei gesti che in quel momento è stato più forte di tutta la confusione intorno, bella immagine (:
Mag 31, 2013 @ 21:15:13
Grazie (: 😉
Mag 31, 2013 @ 22:23:27
complimenti!!!!
Giu 03, 2013 @ 14:52:01
Complimenti, hai vinto un premio!
http://alessandraincucina.wordpress.com/2013/06/03/liebster-award/
Giu 03, 2013 @ 22:59:02
COMMENTO RIMOSSO DALL’AUTORE DEL BLOG
Giu 04, 2013 @ 14:08:41
ahahahahahah 😀