Mezzi


Era indeciso. Come sempre. Non si trattava della scelta tra un “si” o un “no”. Non era la scelta del vestito, del profumo, nemmeno delle parole. La scelta difficile era come: come raggiungerla? Sembra una domanda stupida al giorno d’oggi: rapporto qualità/prezzo, statistiche sulla sicurezza e feedback di altri clienti. Ma per lui non era così. Esclusa la nave, la scelta era tra aereo o treno. “In aereo arriverei subito e non vedo l’ora di rivederla, il finestrino è così piccolo che non c’è abbastanza spazio per fantasticare; col treno ci impiegherei un pò di più, ma avrei il tempo di ambientarmi all’idea di rivederla, ricordare i bei momenti, immaginarci in uno di quei paesaggi che passano davanti ai miei occhi.Potrei prenotare il ritorno in aereo così, se va male o se va bene, non avrei il tempo di dannarmi o avere nostalgia. O forse la velocità è solo un palliativo temporaneo e avrei bisogno del treno per dimenticare o assaporare, a seconda dell’esito. Che fare?”

3 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Trackback: Mille ringraziamenti e ricapitoliamo – sforando le dodicirighe « dodicirighe
  2. labyrinthpersephone
    Dic 07, 2013 @ 08:59:45

    I viaggi in treni per amore sono una delle gioiedolori più forti che possano esistere.

    Rispondi

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