Panino più piccolo


Non so se vi sia mai capitato di tornare indietro nel tempo e immaginarvi esattamente i protagonisti di quel momento. Come se fosse un videogioco e voi avete la visuale del personaggio. Questa mattina mi sono ricordato dei primi giorni di scuola elementare, forse perché i giornali parlano di questo ritorno a scuola problematico. Mi ricordo come mi sentissi navigare sulla sedia e come il banco fosse un’area da proteggere coi gomiti larghi. Mi sono ricordato di quanto sembrassero alte le maestre, sia che fossi seduto sia in piedi. Mi ricordo di quando facevano il caffè con il fornello e la caffettiera, del panino che io mangiavo prima da un lato e poi dall’altro per farlo sembrare sempre più piccolo. La foto di classe sempre in prima fila, le lettere scritte a ripetizione. Le mie prime conquiste con la mano alzata (che per timidezza e paura di sbagliare avrò sollevato un totale di 20 volte nella vita). Il primo migliore amico, con cui ancora sono fortunatamente in contatto. Mio padre che mi accompagnava e mia madre che mi preparava la colazione e si raccomandava di mangiare la merenda. La piazzetta che hanno rinnovato dopo qualche anno dove ci aspettavano i genitori all’uscita. Ricordo quando toccai la spalla di un bambino credendo fosse un mio compagno e mi sbagliai (cosa che mi traumatizzò a tal punto che non lo faccio più neanche ora a meno che non sia sicuro, cioè che si giri ed è proprio quella persona). Ricordo le aule, il direttore della scuola e il caos. Le recite e le canzoni che ancora ricordo adesso (“la compagnia della piccola ecologia“… scusaci Greta T.). I compiti per le vacanze con i libri da leggere, le storie di Tolstoj sugli animali e il Battello a Vapore.
Non ricordo il momento in cui si chiusero i battenti, perché per un bambino il tempo ha un perché tutto suo. Probabilmente non esiste nemmeno e lo subisce dolcemente, sapendo che tutto è normale. Vivendo, andando avanti e non pensando a ciò che è successo ieri. Perché ci sarà tempo per pensarci. Come questa mattina piovosa, in cui magari non ricordo cosa ho mangiato ieri sera ma ho chiuso gli occhi e mi sono messo a giocare coi ricordi di bambino. Che un po’ mi manca e un po’ mi fa ridere. E un po’ lo invidio per la sua capacità di far sembrare il panino più piccolo nella sua mente solo mordendolo ai due lati.

1 Commento (+aggiungi il tuo?)

  1. newwhitebear
    Ago 29, 2020 @ 15:45:50

    i ricordi di allora sono ancora vivi nelle nostre menti, perché anch’io ricordo tutto di quel tempo un po’ spensierato, un po’ pauroso alla scoperta di un mondo diverso.

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