Con il caldo estivo, mi tornano in mente i pellegrinaggi in rosticceria quando ero più piccolo. Quando accompagnavo i miei fratelli, con le indicazioni dei miei familiari, e quando andavo in macchina coi miei genitori. Il calore emanato dalle sezioni frittura, dai forni delle pizze ti scaldava e non ti veniva da lamentarti più di tanto. Ricordo che guardavo le pizzette, gli arancini, mozzarelle in carrozza e tanto altro, mentre i miei genitori sceglievano cosa prendere. E puntualmente la mia timidezza mi bloccava sempre alla loro domanda “tu cosa vuoi?”. E i signori alla cassa rincaravano la dose e io diventavo ancora più rosso e volevo nascondermi sotto il portatovaglioli dei tavolini. Mah io vorrei tutto, ma poi non lo mangio. E quindi dicevo un biascicato “fai tu a me va bene tutto”. E in quel caldo incredibile, sbucava sempre il tramezzino fresco fresco. La lattuga sembrava fatta di un materiale resistente anche all’altoforno. Il vassoio si riempiva e io in macchina lo tenevo dritto per non far macchiare tutto. E quando aprivamo la carta mi trovavo sempre il calzone al forno che amavo tantissimo. E i miei familiari sapevano leggere bene il mio mutismo. Sono ricordi semplici, ma oggi che ho mangiato un arancino ho ripensato a questi momenti che scaldano il cuore – quasi forse come l’interno di un arancino.
Ago 17, 2020 @ 21:23:44
ricordi del passato
Ago 18, 2020 @ 11:09:39
Che bei ricordi…mi sembra di vederlo quel bambino…anche io ero timidissima.
Ago 29, 2020 @ 21:52:14
Meraviglie e profumi…
Com’era l’arancina di oggi?