Ti accompagno io, non avere paura. Ti prendo per mano, senza guardarti negli occhi, come quando ci si urlava contro e si faceva pace ma senza dire niente. E per la vergogna si guardava a terra, senza incrociare i nostri sguardi. Ti accompagno io, non temere di sbagliare strada. Come quando ci dicevamo di essere una la bussola dell’altro. Un punto fermo, qualcosa da tenere sempre in mente quando ci si sentiva persi. Ti accompagno io, non sentirti sbagliato. Come quando ti dicevo sempre: non sei tu ad essere sbagliato, ma sbagli come tutti. E ti chiudevi a riccio, mi dicevi solo che non era vero. Fino a quando arrivavo a dire a me stessa che tu eri sbagliato. Per me. Ti accompagno io, anche se vorrei non conoscere la strada. Come quando ho indicato la porta di casa, la nostra casa. Ti accompagno io, perché è il momento. Ti accompagno a questa porta dei miei sogni e ti lascio uscire. È il momento che tu esca da tutti i miei pensieri. E ora che ti ho accompagnato fuori, e ho gettato via la chiave, mi sento sola. Ma felice. E, ti prego, non tornare. Anche se troverai la chiave che ho nascosto nel taschino della tua giacca. Non tornare. Perché non so se ti riaccompagnerei fuori. O se ti vendicherai e sarai tu a farlo con me.
Gen 12, 2020 @ 17:16:56
lei si offre di accompagnarlo e lui è recalcitrante.
Gen 18, 2020 @ 23:54:14
Sono senza parole.
Grazia e profondità scavano dentro.
Quante storie di dolce amarezza ❤
Vicky
Gen 19, 2020 @ 13:59:38
Grazie !
Gen 31, 2020 @ 17:14:53
Mi piace molto l’idea di accompagnare una persona all’uscita dalla nostra vita, è un gesto d’amore anche questo, ha qualcosa senza dubbio di romantico 🙂