Ti guardavo e mi facevo coraggio. Di giorno in giorno ero sempre più convinta che le cose sarebbero andate bene. E per “bene” intendevo un ragionamento di quelli come “attraverso senza guardare, tanto sono sulle strisce pedonali e, se mi investono, mi devono risarcire.” Attraversavo le nostre strade fatte di incroci senza semafori. A volte mettevi semafori non perfettamente sincronizzati. Per testarmi. Per capire quanto ci tenevo a noi, se ero pronta a rischiare il tutto per tutto. Lo facevi sempre più frequentemente, ma io sopravvivevo e credevo fosse un segnale positivo. E non mi rendevo conto di quante volte ero io il coducente del mezzo che per poco non ti investiva. Quasi per gioco, quasi per non so cosa. Non mi rendevo conto di quanto fosse autolesionista tutto questo. Di quanto ci facesse male. Di quanto mi facesse male. Puoi perdere tutto. E se ti dono tutta me stessa, se le cose vanno male? Non mi interessava la risposta a queste domande, finché non rimasi da sola a scrivere un verbale mai terminato sul nostro amore finito.
Gen 09, 2020 @ 17:56:44
fine di un amoreche languiva nel tempo. il verbale non fu mai scritto.