C’è che mi piacerebbe essere come quella foglia morta che si stacca dall’albero e finisce sui tuoi capelli e tu lentamente mi sposti,seccata e pensierosa. Non vorrei essere il rossetto che porterai,perchè il rossetto si caccia via dopo una bella serata. C’è non mi hai mai chiesto di scriverti niente eppure io continuo a farlo. C’è che mi piacerebbe essere un libro che leggi più volte e sentire i tuoi polpastrelli che mi sfiorano. Quando mi arrabbio vorrei che tu fossi una stella,così lontana e distante dalla mia rabbia. Ma le stelle le vedono tutti e non vorrei che tu diventassi commerciale. C’è che ti voglio e i treni sono troppo lenti e gli aerei troppo poco poetici. Se guardo le coppie in giro per la città penso a noi, aspetto te. C’è che le tue spalle forse hanno bisogno della mia giacca. Lo sai che continuerò a scrivere su di te e magari quando non scriverò più è perchè te lo starò finalmente sussurrando. C’è che queste mie amorevoli e maledette foglie morte continuano a cadere, ma tu non passi mai sotto i miei alberi.
Nov 12, 2017 @ 12:50:35
Bello.
Nov 12, 2017 @ 15:27:38
C’è che ci fai sempre emozionare con le tue dodici righe. Bravo e passionale come sempre 😉
Nov 12, 2017 @ 22:57:42
sempre delicato nel parlare della tua passione per lei.
Nov 13, 2017 @ 08:11:46
Sono gli itinerari sbagliati che fregano… bisogna passare sotto gli alberi!
Nov 13, 2017 @ 11:48:58
Bella e dolce.
Nov 15, 2017 @ 22:46:58
Autunno e freddo nel cuore di ossa che soffrono umidità