Ricordo bene le volte che l’ho aspettata sotto casa sua. Arrivavo in orario pur sapendo che sarei rimasto lì. Mi metteva ansia, un po’ di nervosismo e le scrivevo di muoversi. Quando apriva il portone le avrei chiesto di rifarlo mille volte perché vederla uscire dal niente era come un miracolo. Mi è tornata in mente la prima volta che doveva venire a casa mia. Ed ero sempre io a dover aspettare. Volevo che tutto fosse perfetto, anche se dicono che è difficile e suona strano vedere un uomo con la casa troppo in ordine. Sembrerebbe da psicopatico. Ma nel dubbio, meglio apparire uno psicopatico ordinato che uno disadattato. Sentivo i suoi passi mentre ancora era a casa sua: chilometri di battiti fino al mio portone. E pulivo angoli remoti del letto mentre lei si infilava il vestito. Buttavo cibi scaduti mentre lei cercava di arrivare alla cerniera che le accarezzava la schiena. Ah, quanto avrei preferito essere lì. Avevo trovato un vecchio maglione caduto in disgrazia dietro l’armadio. Non volevo esplorare oltre. Una casa perfetta, ci avevo impiegato poco. Come poco ci avrebbe impiegato lei ad arrivare. Era in ritardo di cinque minuti. L’ansia aumentava, soprattutto dopo quella fatica. Dieci, venti. Mezz’ora. Suona il citofono. Infarto. “Chi è?” “Aspetti qualcun’altra?” . Non rispondo nemmeno, mi specchio nei miei occhiali mentre la sento salire le scale. Alito sulla mia mano, che ancora odora di Viakal, ma è troppo tardi. Eccola sta per apparire sul pianerottolo. Chiudo il mio portone. Aspetto che bussi. Bussa. Guardo lo spioncino, lei lo deve aver sentito perchè saluta. Lo chiudo. Lo riapro e la vedo innervosirsi un po’. Sorrido, penso che sia quasi lo specchio delle mie attese. Apro il portone. E’ bellissima. “Che ordine. Sei mica un serial killer?”. Panico. “Mi piacciono gli uomini ordinati”. Il miracolo.
dodicirighe
…di più equivale a straparlare.
dodicirighe 
Apr 25, 2016 @ 16:19:24
La paura di sbagliare qualcosa c’è sempre 😉
Apr 25, 2016 @ 21:58:41
Ah quello sicuro! 😀 ciao Silvia! 🙂
Apr 25, 2016 @ 16:44:34
Bellissimo. E sei riuscito a trasmettermi tutte le emozioni dell’attesa 🙂
Apr 25, 2016 @ 21:58:56
Grazie mille 😉
Apr 25, 2016 @ 16:55:52
Usare l’ordine per raccontare il sentimento dell’attesa. Bello e originale come sempre (a parte il Viakal 😉 )
Apr 25, 2016 @ 21:59:25
grazie fulvialuna! beh dai il viakal non è male 😀
Apr 25, 2016 @ 17:58:56
E bello, leggere i tuoi , scritti, descritti cosi bene “da sembrare , pronti , a sentire”*le sensazioni*” Bravo*”😊
Apr 25, 2016 @ 21:59:42
Grazie mille Rosy 🙂
Apr 25, 2016 @ 18:13:13
Che angoscia, gli uomini ordinati. E pure le donne. Sono inquietanti. Viva il disordine, viva l’anarchia.
Apr 25, 2016 @ 22:00:26
Una via di mezzo, un paio di calzini nel cassetto e uno sulla ventola attaccata al tetto!
Apr 25, 2016 @ 19:11:42
le donne si fanno sempre aspettare mai mettersi in ansia perché ritardano.
La fatta soffrire un prima di aprire ma alla fine l’ordine era perfetto.
Apr 25, 2016 @ 22:00:58
ci piace credere nei miracoli, e i miracoli vanno bene anche in ritardo 😉
Apr 26, 2016 @ 17:07:39
I miracoli sono sempre graditi 😀
Apr 26, 2016 @ 07:37:34
Bellissimo, l’odore del Viakal è ciò che rende normale una persona…(oppure un serial killer…)
Apr 26, 2016 @ 19:01:16
😀 a proprio rischio!
(grazie mille 😉 )
Apr 26, 2016 @ 16:15:44
Non sono più 12 righe, ma 23 😉 sempre bravissimo
Apr 26, 2016 @ 19:01:53
sono stato previdente ad anticiparlo nel titolo 😉 quando ci vuole… 🙂
grazie mille!
Apr 28, 2016 @ 12:46:18
speriamo però che poi la casa si ” spettini” un po’
Apr 28, 2016 @ 19:18:55
speriamo 😉