Mi sveglierei. Mi sveglierei presto, anche se non è mia abitudine. Correrei, attraversando la città, davanti al tuo palazzo. Lo farei e ti guarderei scendere le scale, e spererei che io fossi il tuo primo incontro mattutino. O salirei le scale, per aumentare le possibilità. Ti seguirei, lasciandoti i tuoi spazi. Eviterei di sembrare uno stalker, mi comporterei come una qualunque persona. Anche se tu non lo sei per me. Mi lascerei inebriare dal tuo profumo misto a quello del pane sfornato dal forno all’angolo di casa tua. Ti accompagnerei con lo sguardo all’ingresso del tuo ufficio, e mi assicurerei che non nulla ti possa far male. Mentirei a me stesso su ciò che provo. E ricomincerei. Tutto questo, lo farei. Sono tanti anni che lo farei, per tutti i giorni. E i giorni scorrono. Tutto scorre. Panta rei. Anche i miei condizionali, come fiume in piena, scorrono in questi miei pensieri. Tutti i miei condizionali. Panta –rei.
Playlist aggiornata con una delle mie canzoni preferite 😉 Buon ascolto!
Feb 21, 2015 @ 02:03:49
πάντα ῥεῖ
Oh, sì, Curi.
Tutto scorre.
“Anche i miei condizionali, come fiume in piena, scorrono in questi miei pensieri.”
Che bello questo tuo post! ಌ
Torno presto da te!
gb
Non ti ho dimenticato.
Feb 21, 2015 @ 23:17:45
Ciao gb! sono contento che tu sia tornata, pensavo avessi abbandonato queste lande 🙂
Grazie e a presto 😉
Feb 21, 2015 @ 07:09:58
Anch’io lo farei.
Proverei a sommare tutti i condizionali del mondo e starei a guardare cosa ne vien fuori.
Feb 21, 2015 @ 23:18:16
Verrebbe fuori un potenziale d’azione enorme 🙂
Feb 21, 2015 @ 10:19:49
Panta-lone. In inglese, però.
Feb 21, 2015 @ 10:30:52
E se cominciassimo a mollare i condizionali e a usare indicativi?
Feb 21, 2015 @ 11:46:47
Pensi, io distinguo la gente inconcludente dal fatto che utilizza puntualmente congiuntivi e condizionali. Quando sono congiuntivi imperfetti, poi, so di avere un codardo, davanti, un costruttore di ipotesi, per giunta irrealizzabili. I condizionali, invece, sono usati da coloro i quali ti presentano scenari apparentemente realizzabili a condizione che tu dica o faccia qualcosa. Li potremmo definire colpevolisti, perché quanto ipotizzato non si verifica mai, ovviamente per colpa di chi non ha detto o fatto qualcosa. La gente concreta usa l’indicativo. Ci faccia caso. Preferibilmente al presente. Quelli che usano il futuro, infatti, sono affabulatori che simulano concretezza. Renzi, per dire.
Feb 21, 2015 @ 22:23:19
Oops! Vidi solo ora.
https://dodicirighe.wordpress.com/2013/04/29/congiuntiviti/
Feb 21, 2015 @ 23:20:41
Penso che i tempi verbali siano anche circostanziali, mi rendo conto che genericamente il condizionale è il tempo della potenzialità e del “vorrei/potrei ma…”. C’è anche da dire che per un romantico senza speranza, come mi definisco, è il tempo migliore per scrivere cose di questo tipo. Col rischio di crogiolarsi in questo limbo 😉
Feb 21, 2015 @ 23:18:41
Secondo me è un giusto bilanciamento che funziona 😉
Feb 21, 2015 @ 11:08:38
L’attrattiva è il miracolo, il miracolo che accade quando la vedi, uno stupore non immaginato, ma reale, ah…se vivessimo così tutti i rapporti umani !
Ciao 🙂
Feb 21, 2015 @ 23:21:23
Il mondo è bello anche per i diversi tempi verbali 😉
Feb 22, 2015 @ 01:53:15
Piacere, io sono l’indicativo. Nel senso che indico e spesso l’indice lo ficco in un occhio e al malcapitato viene la congiuntivite!
Feb 25, 2015 @ 22:06:52
Canzone perfetta 😉
Feb 25, 2015 @ 23:51:17
Grazie 😉 contento ti piaccia la scelta!
Feb 26, 2015 @ 17:21:03
Mi piace molto.
Mar 01, 2015 @ 22:13:06
stupendo, as always, of course!
Mar 01, 2015 @ 22:30:12
Grazie f. 🙂 un bacio !