Il bisogno di pensare secondo Mark


Ci sono dei momenti, Sabine, in cui non faccio che pensare a te. Ho riascoltato le canzoni che tu mi suggerivi ogni giorno e non ho mai cercato. Ma ora le ascolto, e ascolto, e ascolto. Perchè prima non ne avevo bisogno: avevo te che le fischiettavi. Quante volte ho fatto finta di essere interessato alla natura in modo passionale come il tuo, quando invece una minima foglia caduta in volto mi faceva innervosire. Ora mi tuffo in piscine di margherite e cammino a piedi nudi su ogni cosa verde che c’è sotto di me.Ci sono stati momenti in cui ti avrei potuta baciare, avrei potuto accarezzarti i capelli. Ma non ne avevo bisogno, perchè ogni tua parola sfiorava il mio volto e mi faceva sognare. Ora penso alle tue mani che infilavi dentro le maniche dei maglioni, alle tue labbra screpolate e disegnate come le mie.
Non avevo bisogno di pensarti nei mesi in cui hai respirato la mia stessa aria.      Ora il mio pensiero è ogni tuo respiro.

3 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Trackback: Mille ringraziamenti e ricapitoliamo – sforando le dodicirighe « dodicirighe
  2. labyrinthpersephone
    Dic 07, 2013 @ 07:31:48

    Mipiacemipiacemipiace!
    Ma come fai ad essere così dolce?

    Rispondi

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