Ammetto di provare un po’ di sana invidia per chi può ancora chiamare i propri nonni. E a chiunque mi dice che lo sta per fare vorrei rispondere “ma sai che li chiamo anche io?”. Poi però chiudo gli occhi e sento la vostra mano sulla mia spalla, che scende e prende la mia mano per guidarmi o per essere guidati voi. Ci immaginiamo sempre i nonni come persone anziane per definizione e invece, guardando le foto della loro gioventù, mi rendo conto che sono stati tanto altro. Figli, genitori, amici, fratelli, sorelle. Ciò che sono stati per gli altri non posso saperlo. E anche quello che sono per me è difficile da spiegare. Le loro avventure e insegnamenti arrivano dai nostri genitori e zii. E spesso i nostri stessi ricordi sono frutto di elaborazioni di seconda mano. Ma sai che non mi importa? Perché quei ricordi sono comunque miei. E so che, anche se componessi il numero di casa dei miei nonni e squillasse a vuoto, il solo fatto di ricordare il numero di telefono mi fa sentire vicino. E chissà se, nei miei sogni, un giorno alzeranno la cornetta per ascoltare le mie peripezie e accarezzarmi dolcemente raccomandandomi di fare il bravo. Ve lo prometto.
Ott 02, 2020 @ 22:27:26
❤
Ott 02, 2020 @ 22:42:03
dolce, mille volte dolce
Ott 03, 2020 @ 16:43:15
I nonni per chi ancora li ha sono un mondo da scoprire, perché anche loro sono stati giovani e hanno attraversato tutta una vita.