Cento pezzi


Paul aveva speso quei 100 pezzi (non importa la valuta) perchè voleva andare in un posto. Quello dove avrebbe sconfitto i fantasmi del passato e del “forse”: il luogo dove lei abitava. Ci aveva impiegato settimane a decidersi e, come qualcuno scrisse a proposito di una follia su cui poi si riflette, una volta spesi quei soldi e ottenuto il pezzo di carta che gli avrebbe permesso di spostarsi, quello che gli pareva un gesto romanticamente eclatante si era trasformato in una fesseria. Ecco la follia cosciente che si tramuta nella realtà che non si vuole. Decise di non partire, ma non c’era nessuna tristezza nella sua scelta. Si era davvero liberato dei fantasmi del suo passato. Forse aveva solo bisogno di avere la reale possibilità di incontrarli, e quel biglietto non convalidato gliel’aveva data. Erano i 100 pezzi miglior spesi, e utilizzati a suo dire, della sua vita. Si sentiva libero dalle catene senza aver utilizzato le chiavi che aveva comprato per aprirle. Era lui la chiave.

5 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Trackback: Mille ringraziamenti e ricapitoliamo – sforando le dodicirighe « dodicirighe
  2. Avatar di Pandora Pandora
    Mar 01, 2013 @ 00:43:27

    eh non c’è che dire, ma non so quanto sia a vero a volte

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  3. Avatar di alessandraincucina alessandraincucina
    Apr 26, 2013 @ 23:42:19

    vero e difficilissimo direi 😉
    Bravo (o brava…non l’ho ancora capito!), adoro come scrivi!

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