Viveva a qualche chilometro da casa mia. E correvo. Quanto correvo per poter arrivare presto a casa sua e, prima che lei scendesse le scale, agitavo il retro della mia maglietta per non far appiccicare le gocce di sudore. Andavo anche in bici, attraversavo la città, cercavo di passare nelle vie più ventilate per non sudare, mi sedevo in modo che non mi sudasse neppure il sedere. Mi piaceva tantissimo il tragitto da casa mia a casa sua, mi dava il tempo necessario per riflettere su cosa avrei potuto dire, sapendo che non lo avrei mai detto. Tutte le frasi e dichiarazioni coraggiose che mi venivano in mente ad ogni pedalata veniva stravolta dal suo sorriso appena apriva il portone di casa. Penso di aver preparato circa cinquemila discorsi per dirle quanto mi piacesse. I suoi “ciao, come va” non erano come quelli di tutti gli altri, come quelli di un familiare o di un amico. Quando sei innamorato senti queste frasi a delle frequenze differenti, che nessun altro può capire.
Ott 12, 2018 @ 19:49:11
Quei “ciao come va” sono quello che manca di più quando tutto finisce
Ott 12, 2018 @ 20:12:54
Già!