Ho conservato lo scontrino di quando abbiamo cenato assieme. L’ho conservato per paura di dimenticare il giorno di settembre, il terzo di due anni fa?O forse per non dimenticare il meteo instabile di quella giornata con circa 14 gradi? O magari per paura di dimenticare l’ubicazione vicino alla piazza centrale in quella stradina stretta al numero dodici? Certamente temevo di dimenticare gli antipasti di mare, il tuo con più verdure del mio, il mio risotto e le tue tagliatelle, la spruzzatina di limone sul pesce al cartoccio, la tua creme brulee e il caffè che io non ho preso? Forse era rilevante per il numero del tavolo in progressione il quindicesimo e Alberto il cameriere di cui forse non ricorderei il nome. Non so se questi rischi li potrei mai correre. L’ho conservato per ciò che non riporta. Non la data, non il ristorante, nè la via. Non le portate, le salse, i dessert, non il tavolo il cameriere. L’ho conservato per ricordare quel bacio sotto i portici che ti ho dato appena usciti da lì. E forse non serve nemmeno per quello. Ma non mi dispiacerebbe sentire con le mani la carta ormai consumata e ritornare con la mente a quel giorno.
Nov 11, 2017 @ 11:01:04
Io avevo un’intera biblioteca di scontrini, chissà che fine hanno fatto…
Nov 11, 2017 @ 19:39:28
Che bello! E poi c’è chi butta lo scontrino apena fatto perchè è “inutile” 😉
Nov 11, 2017 @ 21:10:00
Grandi ricordi associati a piccoli pezzi.